Fitoterapici vegetali. Propoli

Fitoterapici vegetali

Propoli
La propoli deriva da sostanze di natura resinosa, gommosa e cerosa che rivestono gemme, apici vegetative e parti della corteccia di alcune piante tra le più diffuse: pioppo, ontano, salice, pruno, quercia, olmo, castano, ippocastano, abete ecc.

Le api provvedono alla raccolta di queste sostanze che poi elaborano con le loro segrezioni ghiandolari, per poi destinarle a molteplici applicazioni all’interno dell’alveare. Tra i numerosi composti della propoli l’attenzione degli studiosi si è soffermata soprattutto sulle sostanze di natura fenolica  per le loro proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, cicatrizzanti, antibatteriche.

Contro le malattie parassitarie delle piante la propoli, più che essere un fitofarmaco, è un buon fitostimolante e co-formulante sinergico di altri antiparassitari.

In pieno campo risultati si ottengono nella difesa dagli afidi, dalle peronospore e dalle muffe di ortaggi e frutta.
Particolarmente interessante l’azione antifungina di cucurbitacee e drupacee. Alcuni studi  evidenziano l’azione antifermentativa della propoli per la frutta da immagazzinare. 

Preparazione e utilizzo:

In agricoltura è diffuso l’uso della preparazione  in soluzione idroalcolica, ottenuta miscelando in parti uguali la soluzione acquosa e la soluzione alcolica: 1,5 g di soluzione per ogni litro d’acqua. **

La miscelta idroalcolica, previa diluizione in acqua, viene distribuita direttamente sulle piante. Può essere impiegata anche come sinergizzante di prodotti a base di zolfo bagnabile e rame.

La dose varia a seconda delle colture su cui si distribuisce e delle crittogame da contrastare.

 ** La soluzione acquosa si ottiene facendo macerare per sette giorni 100-150 g di propoli grezza in un l di acqua; per la soluzione alcolica anziché l’acqua si utilizza l’alcol.