Irrigazione in agricoltura biologica:introduzione

Irrigazione e gestione delle risorse idriche in agricoltura biologica 


Introduzione
Le tecniche agronomiche per il risparmio idrico:
. Inerbimento interfilare e controllato
. Anticipo dell’epoca di semina
. Aumento dell’efficienza dell’acqua
. Riduzione del ruscellamento e miglioramento della capacità idrica del terreno

Tra i principali paradossi che si riscontrano nelle regioni mediterranee la penuria d’acqua è forse il più evidente per le seguenti ragioni:

– l’acqua è carente per gran parte dell’anno, ma spesso è eccedente in alcune stagioni;
– buona parte dell’acqua che cade al suolo scorre in superficie invece di infiltrarsi e va quindi persa;
– l’abbandono dell’allevamento, la pratica del debbio e i disboscamenti contribuiscono a ridurre la capacità di immagazzinamento dell’acqua da parte del terreno e accentuano i fenomeni erosivi;

a fronte della complessiva penuria di acqua, gran parte dei terreni coltivati nelle regioni mediterranee è sottoposta ad una forte erosione idrica. 

Irrigare, in taluni climi, corrisponde ad una necessità per il produttore agricolo: si tratta di uno strumento necessario al conseguimento del massimo vantaggio economico.
L’agricoltura biologica
non può sottrarsi a tale regola, poiché il nostro clima frequentemente impone di irrigare le colture.
Tuttavia il ricorso indiscriminato a tale pratica colturale può portare lontano dagli obiettivi di qualità delle derrate agricole e non risponde alla crescente necessità di razionalizzare il consumo di acqua. 
L’uso appropriato e mirato a precise fasi di sviluppo della coltura va sottoscritto, dunque, anche per le coltivazioni biologiche pena il decadimento qualitativo del prodotto.
D’altra parte l’acqua è oggi sempre di più una risorsa naturale e un bene economico essenziale, la cui gestione rappresenta un compito di rilevanza collettiva per l’inadeguatezza esistente tra i bisogni effettivi e le disponibilità geografiche e stagionali.

L’evoluzione delle conoscenze agronomiche e fisiologiche legate all’uso dell’acqua hanno consentito di individuare nell’irrigazione uno strumento efficace e sensibile per migliorare la qualità delle produzioni. Una scelta oculata dei volumi idrici e dei momenti di intervento, possono condurre ad effetti positivi quali:

– raggiungimento di determinati standard commerciali di omogeneità e pezzatura dei frutti;
– stabilizzazione delle rese tra le annate, consentendo una migliore programmazione aziendale;
– maggiore contemporaneità di maturazione dei prodotti con miglioramento della qualità e delle caratteristiche delle – – produzioni ortive da raccolta meccanica;
– nei frutteti riduzione degli antieconomici tempi della fase improduttiva di allevamento; 
– migliora il colore dei frutti e controlla l’alternanza di maturazione;
– migliore equilibrio vegeto-produttivo tra gli organi della pianta.


Le tecniche agronomiche per il risparmio idrico 
L’impiego integrato e combinato di
moderne soluzioni tecniche ed agronomiche potrebbe consentire un risparmio globale di acqua irrigua di circa il 30%. Ne analizzeremo alcune per incentivare la loro introduzione nelle aziende agricole come pratiche correnti. Sono l’inerbimento interfilare e controllato, l’anticipo dell’epoca di semina, l’aumento dell’efficienza dell’acqua e la riduzione del ruscellamento e miglioramento della capacità idrica del terreno